Trusted Computing
Con il termine Trusted Computing si intende, cito wikipedia, "l'obiettivo dichiarato di rendere dispositivi come computer o telefoni cellulari più sicuri mediante l'uso di opportuni hardware e software."Leggendo queste parole si tende a dare al termine una connotazione positiva...
Ma andiamo avanti a leggere: "Il raggiungimento di tale scopo viene ottenuto inserendo in ogni dispositivo un chip dotato di una coppia di chiavi crittografiche (univoca per ogni chip), impossibili da modificare anche per il proprietario, e capace di generare altre chiavi per la crittografia di dati o dispositivi[1]."
A questo punto, il lettore più attento, probabilmente potrebbe sentire un brivido sulla schiena...
Viene inserito un chip ma... da chi? Dal costruttore.
Tale chip è impossibile da modificare anche da parte del proprietario quindi di chi lo ha comprato.
Wikipedia continua:"La controversia attorno a tale tecnologia nasce dal fatto che tali dispositivi sarebbero sicuri sia da manomissioni esterne che da eventuali utilizzi, definiti impropri, dell'utente."
Ed ecco la questione cruciale. La libertà dell'utente cioè nostra. Questa tecnologia limita nelle azioni, nei contenuti fruiti, nel lavoro l'utente finale.
Continuando a leggere wikipedia: "I principali sviluppatori di tale tecnologia sono i Membri Promotori del Trusted Computing Group, ovvero AMD, HP, IBM, Infineon, Intel, Lenovo, Microsoft e Sun Microsystems[2]. Attualmente soltanto alcuni computer portatili e telefoni cellulari destinati all'utenza business sono dotati del TPM, che li rende pronti per tale tecnologia, mentre diversi produttori di schede madri rendono disponibili prodotti compatibili con l'installazione opzionale del TPM[3]."
Sinceramente sapere che i maggiori attori dal punto di vista informatico appoggino il Trusted Computing è senza dubbio drammatico.
Vedere le proprie libertà limitarsi e non avere alternative è quanto meno frustrante.
Certo, il lettore potrebbe dire: "Vabbè ma è tutta teoria, fino ad oggi non ci sono molti dispositivi e quanto mai interessanti in commercio"
Ebbene, questo non corrisponde a verità...
iPad di Apple
Da pochi giorni Apple ha lanciato il suo iPad, un tablet PC davvero accattivante, dal design moderno ed una potenza davvero invidiabile.Anche il prezzo è alla altezza delle aspettative e sempre in linea con i prodotti della casa della mela ma quello che mi ha colpito maggiormente è che l'iPad utilizza proprio il Trusted Computing di cui abbiamo parlato precedentemente.
Ed allora ecco che la tecnologia del paragrafo in testa all'articolo che limita la libertà dell'utente e ci rinchiude in una gabbia presentarsi sotto forma di un prodotto "dorato".
Con l'ottima politica di marketing della Apple farà sicuramente vendere milioni di questi oggetti ma forse vale la pena soffermarsi anche sull'aspetto evidenziato in questo post.
E' giusto che una moda, uno "status simbol" possa rappresentare una limitazione della libertà personale?
Ovviamente ognuno di noi deve darsi una risposta; la mia idea si può facilmente evincere in questo articolo e voi cosa ne pensate?
in Accordo per quanto riguarda, l' hardware fine a se stesso. Se lo compro , posso fare che uso ne voglio.
RispondiEliminaPortebbe essere , adottato l' uso di questi Chip per permettere , la diffusione del software Legale e contrastare la diffusione del software e materiale "illegale" : questo aiuterebbe sicuramente , la ripresa del mercato della musica , in primis , non limitando gli artisti a puntarew sui concerti per guadagnare qualcosa. E' possibile che , il mercato delle suonerie, abbia superato quello della musica ??!?!?!?!?!?
Sicuramente il mondo della musica sta subendo dei grossi colpi dalla pirateria ma forse la soluzione non potrebbe essere l'adozione di altri modelli di business?
RispondiEliminaMi riferisco, ad esempio a Jamendo.
Ascoltando una radio nazionale oggi come oggi si sentono tutto il giorno le stesse 30 canzoni.
Ma perchè non si può essere liberi di ascoltare la musica che NON ci propone qualcun altro?
Inoltre è vero, il trusted computing limita pirateria ma siamo sicuri che questo sia giusto?
Non voglio incitare alla pirateria ma penso che ognuno debba essere LIBERO di scegliere.
In autostrada si va ai 130km/h ma sono libero di andare ai 200km/h.
Non è giusto? Ognuno deve essere LIBERO di valutarlo e senza dubbio in grado di assumersene le responsabilità che ne derivano.