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giovedì 19 maggio 2011

LIBRO: recensione In viaggio con l'asino


TITOLO: In viaggio con l'asino

SOTTOTITOLO: nessuno

GENERE: Racconto

PAGINE: 173 non troppo fitte

AUTORE: Andrea Bocconi e Claudio Visentin

EDITORE: Guanda



E' il racconto di un quartetto di persone (due professori ed i rispettivi figli) che decidono di prendersi una vacanza dalla vita di tutti i giorni e conoscersi meglio.
Non scelgono le solite spiagge al mare in agosto e nemmeno mete esotiche che fanno chic.
Decidono di passare una settimana in compagnia di un animale straordinario per assaporarne le abitudini e, anche se per poco tempo, tornare alle origini.

Ed è così che quattro umani e quattro ciucci si mettono in moto partendo da Tagliacozzo ed arrivando a Celano (entrambe città in Abruzzo) ma lentamente.... molto lentamente.
Il passo lo impongono gli asini con la loro andatura sempre decisa ma pacata, con le loro abitudini ignote ai più ed il loro carattere docile, curioso e un po' dispettoso.

E' un libro interessante, raccontato in prima persona con spunti di riflessione sulla società moderna, sul correre quotidiano, sulla qualità della vita. Tra i passaggi che mi hanno colpito maggiormente è ciò che l'autore descrive all'arrivo da una tappa: “La televisione è naturalmente spenta e Pietro e Martina ascoltano tranquilli i discorsi dei grandi si chiacchiera fino a tardi......[]... Non abbiamo parlato molto eppure ci conosciamo di più e siamo più vicini di prima.

Sull'asino invece dice: “Non c'è dubbio infatti che l'asino sia una besta intelligente. Per esempio ricorda molto bene i percorsi(qualcuno dice anche i torti subiti) e ritrova sempre la via di casa. E' astuto d ingegnoso: al bisogno è abilissimo nel procurarsi quel che desidera, magari rubandolo, e diabolico nel liberarsi, anche se deve aprire una sbarra con i denti, o sollevare un chiavistello. E' piuttosto determinato e non cambia facilmente idea. E' coraggioso (ha meno timore del fuoco rispetto ad un cavallo) ma non temerario. E' curioso, ama condividere col padrone quel che fa, e spesso metterà il muso (alla lettera) nelle vostre faccende, per esempio quando si preparano i bagagli. E' molto affettuoso col padrone che lo tratta bene, dal quale ama ricevere attenzioni e complimenti

Personalmente ho molto apprezzato l'argomento di questo libro.
Tuttavia ho trovato noioso e tedioso il continuo ricorrere a riferimenti letterari ad altri autori che hanno raccontato esperienze analoghe.
Trovo tipico della mentalità italiana in generale e di quella umanistica in particolare ritenere che facendo riferimenti a opere del passato si aumenti il valore delle proprie idee.
L'autore non riesce a scrivere più di tre pagine senza far riferimento ad opere francesi, inglesi o italiane del secolo scorso con un appesantimento della lettura.
Personalmente ritengo che se leggo il tuo libro non voglio sapere cosa c'è scritto in altre opere ma desidero sapere cosa hai provato lavorando con gli asini.
Qualche accenno va bene ma... il troppo storpia.

Consiglio questo libro? In generale si: dona una prospettiva diversa di viaggio, mette in luce un animale ormai sconosciuto e fa riflettere sull'importanza di riappropiarci del nostro territorio pieno di bellezze natuali. Peccato per la pesantezza nell'esposizione anche se, lo ribadisco, è un mio parere personale e conosco almeno un paio di persone che la pensano molto diversamente.

Una curiosità: l'organizzazione che ha affittato gli asini all'autore si chiama la Boscaglia. Facendo una ricerca su internet risulta ormai chiusa (sito di riferimento: http://www.boscaglia.it/)
Vengono però proposti diversi siti molto interessanti di "vacanze alternative" con persone qualificate che propongono camminate in mezzo alla natura ed attività in generale orientate a riscoprire il nostro straordinario territorio nazionale.

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